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Parola all’esperto: Dott. Andrea Biondo – La Vulvodinia

DEKA-Intimate: Parola all'esperto Dr. Andrea Biondo - La Vulvodinia

Qualcosa sta cambiando: vecchi tabù che vacillano, voci note che si espongono in prima persona per infrangere quel velo di silenzio su una patologia che colpisce 1 donna su 7, ma che troppo spesso viene diagnosticata con un ritardo anche di 4/5 anni. Un fastidio, o molto più spesso un dolore, cronico, che influisce sulla qualità della vita delle donne, delle relazioni di coppia e della loro vita sociale.

È stata l’influencer Giorgia Soleri, esattamente un anno fa, a portare all’attenzione mediatica il problema, raccontando apertamente nel programma di Rai 2 “Tonica” condotto da Andrea Delogu di soffrire di vulvodinia e di quanto questo disturbo abbia inciso negativamente sulla sua vita, privandola di molte opportunità.
Il 28 marzo 2022 è stata depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge per chiedere il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche ed invalidanti e il loro inserimento nei livelli essenziali di assistenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Chiediamo al Dottor Andrea Biondo, ginecologo esperto in fertilità, vulvodinia e menopausa di Palermo, di spiegarci che cos’è la vulvodinia e quali sono i sintomi che la caratterizzano.

La vulvodinia è un fastidio (o dolore) cronico caratterizzato da bruciore e/o dolore persistente all’ingresso della vagina e da una rigidità della muscolatura del pavimento pelvico che può colpire donne di tutte le età, dall’adolescenza alla menopausa. Si presenta senza alcun segno o lesione visibile che lo giustifichi. E per questo è più difficile da diagnosticare, tanto che viene definita “malattia invisibile”.
I disturbi più comuni che ho riscontrato tra le mie pazienti che soffrono di vulvodinia e che possono costituire una prima indicazione per diagnosticarla sono:

  • Bruciore vulvare o uretrale, che talvolta impedisce l’uso di pantaloni o di indumenti stretti;
  • Irritazione
  • Sensazione di spilli
  • Scariche elettriche o spasmi in vagina
  • Secchezza, prurito, gonfiore o fastidio generalizzati
  • Dolore durante l’atto sessuale
  • Dolore che aumenta stando seduta, magari stando in macchina a lungo

Che cosa bisogna fare in presenza di questi disturbi?

In presenza di uno o più di questi sintomi bisogna prima di tutto parlarne con un ginecologo esperto in questa patologia, che prevederà di eseguire una serie di controlli ginecologici, tra questi un tampone vaginale.
Un ritardo della diagnosi causa un peggioramento nella qualità della vita, nella relazione sessuale e soprattutto problemi di salute con l’intensificarsi di spasmi muscolari. È importante riconoscerne i sintomi e intervenire tempestivamente. Il mio modo di affrontare tale patologia è multimodale, cioè mi avvalgo sia di terapie farmacologiche, sia di dispositivi di ultima generazione come la magnetoterapia o il laser frazionato.

Ci spiega più dettagliatamente di cosa si tratta?

In base alla situazione particolare di ogni paziente, utilizzo delle preparazioni galeniche personalizzate in cui inserisco farmaci per curare la neuropatia del pudendo associate all’utilizzo di dispositivi innovativi come la poltrona a campi elettromagnetici Dr Arnold ed il laser CO2 frazionato DuoGlide.
Dr Arnold, grazie alla nuova tecnologia a campi elettromagnetici, ha un’azione decontratturante dei muscoli pelvici ed è utile per ripristinare il controllo neuromuscolare. Il trattamento non è invasivo, non ha tempi di recupero post trattamento e la paziente resta comodamente seduta e vestita durante la terapia.
Il trattamento MonalisaGlide, grazie al laser CO2 frazionato, permette di diminuire il numero delle terminazioni nervose che il nervo ammalato moltiplica in maniera patologica e allo stesso tempo di creare nuovo collagene nella zona trattata.
Anche in questo caso si tratta di una procedura mini invasiva, che non prevede alcuna anestesia e consente una rapida ripresa delle attività quotidiane.
Le pazienti che seguono tale percorso terapeutico in maniera corretta e per circa 4 mesi hanno in genere una buona remissione dei sintomi e riescono per lungo tempo a vivere una vita personale e di relazione sodisfacente.

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