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Parola all’esperto: Dott. Maurizio Filippini – L’incontinenza urinaria

DEKA Intimate intervista Maurizio Filippini
Sfatiamo un luogo comune: l’incontinenza urinaria non è un evento naturale a cui dobbiamo rassegnarci

Siamo in palestra, facciamo jogging o un allenamento in bici, carichiamo la spesa in auto, prendiamo in braccio un figlio, un colpo di tosse, una risata un po’ più fragorosa ed ecco quel goccio di urina che non riusciamo a trattenere.
Siamo donne attive, dinamiche, che non vogliono rinunciare alle nostre attività quotidiane, alla vita sociale e sessuale.
Così facciamo finta di niente, indossiamo un salva-slip, poi un assorbente per le mestruazioni, la nostra frustrazione aumenta, ci rassegniamo.
Oggi l’incontinenza urinaria rappresenta un problema sanitario significativo in tutto il mondo, con un impatto sociale ed economico sulle donne e sulla società ed incide pesantemente sulla qualità della vita: attività quotidiane, stato emotivo, relazioni sociali, attività sessuale.
In Italia ci sono circa cinque milioni di persone che soffrono di incontinenza, di cui oltre la metà sono donne, con una media di 1 su 3 sopra i 40 anni di età.
Sembra infatti che l’incontinenza urinaria raggiunga il picco tra i 45 e i 59 anni; non è quindi una patologia propria solo della vecchiaia. E, fortunatamente, ci sono rimedi per contrastarla.

 

 

Incontinenza urinaria rimedi

 

Ne parliamo con il Dott. Maurizio Filippini, ginecologo, Responsabile Modulo Funzionale di Endoscopia Ginecologica presso l’ISS della Repubblica di San Marino

Perché, pur essendo un problema che colpisce un gran numero di donne, si parla poco di incontinenza urinaria?

Fino a poco tempo fa le donne non avevano la percezione del problema. La maggior parte considerava l’incontinenza urinaria una situazione para fisiologica, era vissuta quasi come una condizione della terza età o come un sintomo del post-parto.
Spesso può capitare dopo il parto, ma per lo più si risolve da sola dopo un po’ di tempo. La stragrande maggioranza delle donne, invece, comincia ad avere delle perdite di urina tra i 40 e i 50, ancora giovani, con un’intensa vita sociale e sessualmente attive.
Ed è chiaro come sia per loro imbarazzante e debilitante e quanto possa incidere anche dal punto di vista psicologico.
Dalla mia esperienza ho notato che faticano ad esporre il problema spontaneamente, quasi ci fosse una sorta di tabù.
Però, alla domanda diretta, rispondono sempre sinceramente e riferiscono il problema e mostrano il desiderio di risolvere questo invalidante sintomo che comporta una vita di relazione molto difficile.

Quali sono le opzioni terapeutiche tradizionali per il miglioramento dell’incontinenza urinaria? 

Ad oggi, le tecniche tradizionali per quanto riguarda il miglioramento dell’incontinenza urinaria prevedevano soprattutto dispositivi di tipo fisioterapico. Gli esercizi di Kegel, la chinesiterapia inventata dal dottor Kegel, che permette al fisiatra o fisioterapista di effettuare dei movimenti di contrazione e rilasciamento in modo da allenare la muscolatura del pavimento pelvico, per far sì che si rafforzasse tutta la muscolatura sotto il piatto uretrale e favorire appunto una minore perdita di urina.
Oltre a questi tradizionali esercizi fisici, esistono anche degli altri metodi, come, ad esempio, l’utilizzo di coni vaginali. Un cono viene inserito in vagina e, naturalmente, per trattenere il peso vengono allenati i muscoli della vagina e questo allenamento permette di rafforzare la muscolatura del perineo.
Un altro tipo di tecnica tradizionale è la cosiddetta elettrostimolazione esterna. Vengono applicati degli elettrodi a livello del perineo che aiutano una contrazione di tipo elettrico, quindi una risposta del motoneurone, e anche qui si tratta di allenare la muscolatura per riuscire a trattenere l’urina.
Oggi abbiamo a disposizione il nuovo dispositivo a campi magnetici Dr. Arnold di DEKA

Cosa è Dr. Arnold e qual è il suo principio di azione?

Dr. Arnold è un dispositivo medico non invasivo che sfrutta l’energia magnetica per creare dei campi che vanno a impattare su tutto quanto il tessuto perineale.
Crea un campo elettromagnetico che permette al muscolo di contrarsi, ma con una contrazione molto più efficace di quella che viene fatta manualmente da un fisioterapista o da un’elettrostimolazione, perché riesce a raggiungere un’alta intensità che, di solito, è difficile da raggiungere con la contrazione volontaria.
Ed è così che riesce ad intervenire su prolassi lievi e incontinenza urinaria.
Il trattamento non è invasivo, non ha effetti collaterali, la paziente sentirà solo un affaticamento muscolare, come dopo un’elevata attività fisica ed è assolutamente confortevole. Prevede infatti che la paziente rimanga vestita e seduta sulla poltrona.

…prosegue con il prossimo appuntamento.

 

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